Chi sono e cosa fanno gli scienziati?

Chi sono e cosa fanno gli scienziati?

20 Aprile 2020 Curiosità 0

Manuale per non addetti ai lavori. Fonte: TEaK Lecce

Il coronavirus ha cambiato le nostre abitudini ed il conseguente lockdown ha imposto clausure forzate per tanti cittadini. I mezzi di informazione come la televisione hanno ricominciato ad assumere nuovamente ruoli di centralità all’interno delle famiglie.

I mass media condizionano molto spesso l’opinione pubblica e pertanto è importante che i programmi di informazione operino con trasparenza e rispettando i principi dell’etica, soprattutto in tessuti sociali fragili come quello italiano caratterizzato da un livello di scolarizzazione piuttosto basso rispetto alla media europea (circa il 60% degli italiani è in possesso del diploma. Fonte: Istat, 2019).

Il coronavirus ha portato al centro dell’attenzione mediatica anche il tema della ricerca e in televisione le ospitate di illustri scienziati sono all’ordine del giorno. Ma quando sentiamo realmente parlare di ricerca e scienziati a chi ci riferiamo? Chi sono gli scienziati?

La definizione più banale di scienziato è quella di un esperto in un determinato campo della scienza, che si avvale dei metodi scientifici.

In realtà non è tutto, uno scienziato potremmo definirlo come esperto appartenente alla comunità scientifica. La comunità scientifica è composta da tutti coloro che, a vario titolo e nei vari ambiti disciplinari, si occupano di produrre e sviluppare lavori di ricerca rilevanti ai fini dell’ampliamento della conoscenza.

Dunque uno scienziato per poterlo definire tale, deve essere autore o coautore di lavori di ricerca, i quali sono stati ritenuti validi dalla comunità scientifica.

Come si fa a capire se un lavoro di ricerca è ritenuto valido o meno dalla comunità scientifica?

Il meccanismo è abbastanza semplice: un articolo scientifico generalmente viene prodotto da uno o più autori (molto spesso sono vari gruppi di ricercatori che danno un contributo all’articolo scientifico) e si compone da un’introduzione attraverso la quale viene presentato un lavoro, un’analisi degli articoli già pubblicati sul tema, le metodologie utilizzate nel proprio lavoro di ricerca ed infine la presentazione dei risultati ottenuti. L’articolo nella forma finale licenziata dagli autori viene inviato alla comunità scientifica ed in particolare alle riviste scientifiche che si occuperanno della validazione dei lavori. Le riviste scientifiche, ricevuto il lavoro, lo sottopongono all’attenzione di altri ricercatori che dovranno analizzare attentamente l’articolo  – che nel frattempo la rivista ha reso anonimo – per appurare la validità dei risultati. I processi di review possono durare anche mesi ed alla fine ciascun revisore o reviewer assegnerà un proprio giudizio e delle osservazioni, che possono essere di quattro tipi :

  1. accettato nella presente forma,
  2. sono necessarie delle modifiche,
  3. sono necessarie importanti modifiche,
  4. l’articolo è rigettato.

La decisione finale, in base alle osservazioni dei revisori spetta agli editori della rivista che potranno decidere di pubblicare l’articolo sulla propria rivista oppure rimandarlo agli autori per apportare le modifiche suggerite.

Gli articoli scientifici che superano la revisione vengono pubblicati sulle riviste e sono disponibili e consultabili, gratuitamente a o a pagamento, a seconda della rivista.

Le riviste scientifiche sono tutte uguali?

Ovviamente no, ciascuna rivista è specializzata su alcuni temi ed alcune sono più prestigiose di altre. Per misurare la rilevanza e l’apprezzamento di una rivista si utilizza il cosiddetto Impact Factor (IF), ovvero il numero medio di citazioni per ciascun articolo pubblicato sulla rivista: più è alto e più la rivista è prestigiosa per la comunità accademica.

Cosa sono le citazioni?

Ciascun ricercatore (scienziato) all’interno del proprio lavoro generalmente cita i risultati di alcuni articoli già pubblicati, per dare valore a quanto propone nel proprio articolo. Naturalmente più un articolo viene citato dalla comunità scientifica, più è autorevole ed attendibile il lavoro prodotto ed i suoi risultati.

Pertanto quando sentiamo parlare di scienziati, possiamo verificare quanto effettivamente è stimato dalla comunità scientifica internazionale cercandolo nei database scientifici come Scopus, PubMed o Web of Science. Per ciascun autore sono indicati due valori:

  • il numero di volte in cui i suoi lavori sono stati citati da altri scienziati
  • l’H-index

L’H-index è un valore che indica il numero di lavori con il corrispondente numero di citazioni (ad es. H-index 22, significa che quell’autore avrà almeno 22 lavori con 22 citazioni da parte della comunità scientifica).

È facile capire che più sono alti i valori relativi a citazioni ed H-Index, migliore sarà la qualità scientifica dei lavori di ricerca di un determinato scienziato.

L’obiettivo di questo breve approfondimento è quello di fornire a ciascuno gli strumenti per poter giudicare da solo l’attendibilità di uno scienziato. I mass media troppo spesso tendono a mistificare la realtà, attribuendo a volte impropriamente ad alcuni opinionisti e blogger il ruolo di depositario della verità assoluta. L’unica verità è che la comunità scientifica è continuamente al lavoro ed ogni giorno la conoscenza si amplia sempre di più.

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