Agroalimentare ai tempi del coronavirus: #lItaliaFaBene #MangiaItaliano
Fonte: Redazione TEaK Lecce
Dal primo contagio, che gli epidemiologi a livello internazionale hanno stimato nei primi giorni di dicembre 2019, sono trascorsi poco più #di tre mesi, e l’epidemia di COVID-19 (nome dato dall’Oms alla malattia respiratoria causata dal 2019-nCoV) sta funestando il nostro Paese.
La politica nazionale e le amministrazioni locali stanno giustamente prendendo le contromisure, volte ad impedire il diffondersi capillare del contagio, mentre, a ogni livello, gli operatori dei diversi settori produttivi e del commercio iniziano a tirare le somme, coscienti che una situazione del genere non potrà non impattare sull’economia nazionale ed internazionale.
Aumentano le disdette degli ordini in più di una azienda agricola su tre a causa del crollo della domanda alimentare successivo all’allargamento della fascia rossa all’intero Paese, alla totale paralisi del turismo, alla chiusura forzata dei bar, dei ristoranti e delle mense e alle difficoltà per l’export. Impossibile, almeno per il momento, quantificare il reale impatto della diffusione del COVID-19 in Italia.
Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo è certo che sia necessario “lavorare per difendere l’integrità del mercato unico europeo e proibire qualsiasi misura non giustificata scientificamente che restringa la libera circolazione dei beni, e in particolare delle nostre eccellenze agroalimentari” che, come ribadisce la Ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, “sono un elemento strategico per la competitività e il posizionamento globale del made in Italy”.
Secondo Coldiretti da quando è iniziata l’emergenza coronavirus il fatturato è crollato nel 41% delle aziende del settore. L’emergenza coronavirus con le difficoltà produttive, logistiche e commerciali ed i pesanti danni di immagine causati da fake news sta mettendo a rischio le esportazioni agroalimentari e la movimentazione di merci, anche per il limite agli spostamenti imposto dal Governo che ha trovato impreparati molti autotrasportatori.
Per contrastare la disinformazione, gli attacchi strumentali e la concorrenza sleale hanno preso il via due campagne #MangiaItaliano e #lItaliafabene, la prima lanciata da Coldiretti e la seconda dalla Ministra Teresa Bellanova, entrambe miranti a salvare la reputazione del Made in Italy, difendere il territorio, l’economia e il lavoro e far conoscere i primati della più grande ricchezza, del Paese, quella enogastronomica.
In un momento in cui i principali settori dell’economia italiana sono devastati dall’emergenza Coronavirus, è fondamentale da parte di tutti i cittadini rispondere alla disinformazione, agli attacchi strumentali e alla concorrenza sleale, a partire proprio dall’agroalimentare, acquistando i nostri prodotti, riportando in alto il nome del Made in Italy, difendendo il territorio, l’economia, il lavoro e valorizzando l’enogastronomia locale.
Creare le migliori condizioni per un rilancio economico immediato dell’agroalimentare italiano è possibile soltanto facendo squadra con tutti gli attori della filiera, partendo dalle istituzioni e passando per l’industria, i produttori, la distribuzione e i consumatori.